Questo spiega il successo di software come Wickr , un programma per iPhone in grado di criptare le comunicazioni da utente a utente con un livello di sicurezza simile a quello dei militari e di far sì che i messaggi, una volta inviati, si autodistruggano dopo un intervallo di tempo prefissato. Lanciato settimana scorsa, Wickr è già stato scaricato migliaia di volte e si è guadagnato ottime recensioni per la grande facilità d’uso, che lo rende adatto anche a chi non possiede grandi conoscenze tecnologiche.
Il team che ha creato l’applicazione comprende Nico Sell, responsabile delle pubbliche relazioni della conferenza per hacker Defcon, Robert Statica, professore di ingegneria all’Istituto di Tecnologia del New Jersey, l’esperto di indagini sui crimini cibernetici Christopher Howell e la consulente di sicurezza delle reti in ambito militare Kara Coppa. “Il file più sicuro che si possa avere – ha spiegato Statica all’agenzia Afp – è un file che non esiste. Questo è stato il nostro punto di partenza per iniziare a progettare il prodotto”.
L’applicazione è gratuita e priva di pubblicità: i fondatori pensano di offrire in seguito una versione premium, con dei servizi aggiuntivi a pagamento. In cantiere c’è una versione per smartphone con sistema operativo Android e una per Pc e dei plugin per aggiungere a programmi di email come Outlook e Gmail le funzioni di sicurezza di Wickr. Per iscriversi al servizio, è sufficiente scegliere un nome utente e una password; tutti i messaggi, anche quelli conservati sui server della società, vengono privati di qualsiasi riferimento identificativo, da cui si possa risalire a chi li ha inviati, vengono resi illeggibili da potenziali ficcanaso aggiungendo un certo numero di caratteri a caso, e vengono poi codificati più volte, secondo una procedura chiamata di “hashing” e “salting”.
Altre opzioni del software consentono di ripulire il proprio telefonino da qualsiasi informazione rimasta in memoria, anche se creata da altre applicazioni, come la fotocamera del cellulare, e di cancellare i dati in maniera definitiva, in modo che chi entrasse in possesso, per qualche ragione del dispositivo, non possa recuperarli attraverso tecniche forensiche. Una caratteristica molto utile per giornalisti che devono proteggere le proprie fonti, uomini politici, manager e chiunque altro tema di essere oggetto di una qualche forma di spionaggio.
“Attualmente – afferma Sell in un’intervista al New York Times – siamo tutti tracciati e monitorati in maniere che non comprendiamo, da governi e multinazionali. Le nostre comunicazioni private dovrebbe essere di default non rintracciabili. Ma al momento è vero proprio l’inverso”. Lo sanno bene Vip e celebrità di ogni tipo, i cui Sms sono periodicamente esposti al pubblico ludibrio, ma è bene che ne sia consapevole anche l’utente comune e che, grazie a Wickr e ad altri prodotti, cominci ad affinare gli strumenti per proteggersi dal moderno Panopticon.
Fonte La Stampa