Sabato mattina gli operatori dell’Aspem si sono nuovamente trovati di fronte al menefreghismo di alcuni condomini della via, già più volte denunciato da chi cerca invece di rispettare le regole.
Nei giorni scorsi, la direttrice amministrativa della scuola Mazzini aveva denunciato la situazione di disagio legata al costante abbandono di rifiuti davanti all’ingresso dell’edificio scolastico. Aspem si ritrova costantemente a raccogliere cocci di vetro, bottiglie di birra abbandonati sui parapetti e rifiuti vari, che vengono lasciati al fianco dei propri cassonetti. Mercoledì, le Gev hanno iniziato a sanzionare i furbetti di via Como: cinque quelli rintracciati.
Sabato gli operatori dell’Aspem hanno nuovamente allertato i paladini del decoro ambientale che sono intervenuti e hanno identificato tre responsabili. D’altronde il presidente Aspem, William Malnati, lo aveva annunciato: «La fase di verifica della raccolta differenziata è finita, ora si passa ai fatti. Inoltre, nei prossimi mesi, installeremo delle videocamere in ogni piazzola interrata di raccolta rifiuti».
Detto, fatto: tempi duri per i trasgressori perché sia Aspem, sia il Comune non intendono più lasciar correre. Ma, alcuni residenti di via Como hanno tentato strade alternative pur di non adeguarsi. Ieri mattina, infatti, le Gev hanno controllato alcuni rifiuti abbandonati in piazza XX Settembre trovando alcuni indizi che riportavano ai residenti di via Como. Secondo Clerici, la questione va risolta su due fronti: aumentare le sanzioni per i trasgressori e colpire la recidività in modo fermo. «In base alle normative nazionale, vedremo di trovare la soluzione per applicare una sanzione il più alta possibile a chi trasgredisce». Poi chiede ad Aspem di avere una visione più ampia del problema.
«Occhio a comunicare che si è superato il 65% di differenziazione dell’immondizia perché questo dato non mette in evidenza la realtà dei fatti nella sua complessità». In ogni caso, nei prossimi giorni Clerici e il sindaco incontreranno Malnati per mettere in campo delle soluzioni, alternative a quelle adottate sinora, per risolvere il problema che comprende anche una revisione della gestione del centro di raccolta di viale Belforte, «troppo burocratizzato per quanto riguarda il deposito diretto di rifiuti».
Fonte Laprovinciadivarese