Un’indagine non facile. Gli elementi a disposizione dell’ufficio Sicurezza per ora sono pochi. Ma un bandolo della matassa parrebbe esserci: sembra, da indiscrezioni trapelate all’interno dell’ospedale, che il filmato duri pochi secondi. E in quello spezzone salvato non ci sarebbero immagini rubate alle dottoresse o al personale che frequenta normalmente quella toilette al pian terreno, nell’ala non riservata al pubblico. Masarebbe stato possibile fare il fermo-immagine di un solo fotogramma, quello di un paio di scarpe da ginnastica. Forse da uomo. Forse della persona che ha piazzato la telecamera nel bagno. Non ha lasciato altre tracce. Gli uomini della sicurezza hanno perlustrato il bagno ma anche il corridoio a pian terreno su cui si affacciano i servizi igienici riservati al personale. Poco distante ci sono gli armadietti dei medici universitari specializzandi. Non è stato trovato null’altro di sospetto.
Due le ipotesi: che ad attaccare la telecamera alla parete piastrellata del bagno sia stato un guardone che conosceva bene la distribuzione dei locali e gli orari del personale. Oppure, ed è la tesi più accreditata, che sia stato il gesto di un burlone. Ma il gesto dal sapore goliardico potrebbe avere anche serie conseguenze disciplinari nel caso in cui a posizionare la videocamera sia stato qualcuno che lavora all’interno del reparto o dell’ospedale.
Fonte La Provincia Pavese