Del resto, sorvegliare il personale diplomatico, è ancora oggi una delle deleghe affidate all’ex Sismi. Gli altri due appartamenti, abbandonati dagli obbiettivi del controspionaggio, sarebbero prossimi ad altrettante sedi diplomatiche ritenute “calde” fino a qualche anno fa, forse di paesi medio orientali. L’Aise, a quanto pare, oltre a tagliare le spese, ha ridimensionato il rischio derivante dalle possibili attività di spionaggio messe in campo, sul suolo italiano, dalle intelligence straniere accreditate a Roma. Le “barbe finte” del generale Santini pare preferiscano investire sul Sigint, l’intelligence fatta attraverso la sorveglianza elettronica, e non più spiando e fotografando dalle finestre i movimenti dei potenziali James Bond nemici.
Fonte Il Puntontc