Il nuovo business degli 007 smascherare gli assenteisti

Detective, l’arma più nuova e affilata usata dalle aziende contro assenteisti, finti malati, lavoratori che abusano dei permessi della legge 104 (assistenza a portatori di handicap). Nel 2011 in Italia sono state circa 6 mila – secondo la stima di Federpol, una delle associazioni di categoria – le ditte che si sono rivolte a uno 007 privato per far spiare dipendenti fannulloni o fedifraghi. Il 30 per cento in più rispetto al 2010. Genuario Pellegrino, presidente di Federpol, la sintetizza così. “La crisi morde e i datori di lavoro mordono di più, non c’è più spazio per la tolleranza quando si tratta di produttività. Il 60 per cento della nostra attività oggi è commissionata da loro”. Le indagini aziendali per la prima volta hanno superato quelle per infedeltà coniugale. Ma come funziona il pedinamento?

Tutto parte con una soffiata di un collega delatore e finisce nel 99 per cento dei casi con un

 

licenziamento o una dimissione. Anche se, e questo è un dato a suo modo clamoroso, in sette casi su dieci l’assenteista non è in vacanza, ma sta facendo un doppio lavoro per arrotondare lo stipendio. “Nelle zone del Chianti e Franciacorta abbiamo trovato dipendenti che si erano messi in malattia per lavorare con gli stagionali alla vendemmia – racconta Vincenzo Francese, ad di Axerta Investigazioni, 8300 indagini all’anno, una delle più grosse agenzie tra le 4500 italiane – lo stesso accade in Veneto durante la raccolta delle mele o più o meno dovunque durante i periodi di Natale, quando i negozianti possono aver bisogno di una mano extra. Certo, c’è anche chi usa il permesso della legge 104 per andare allo stadio a vedere il Genoa, come abbiamo scoperto di recente a Sestri Levante”.

Il pedinamento, dunque. In media servono 4-5 giorni e il servizio costa intorno ai 1500-2000 euro. La cifra sale proporzionalmente all’accortezza del soggetto spiato. Inizialmente il detective si apposta per uno o due giorni sotto casa del lavoratore in malattia. Deve capire qual è l’auto o il motorino che utilizza. “Si studia anche il livello di attenzione del soggetto – spiega Francese – calcolando ad esempio quante volte guarda lo specchietto, oppure facendogli incontrare casualmente un nostro agente più volte per capire se si accorge di qualcosa. Dopodiché lo seguiamo per otto o nove ore al giorno”. Gli spostamenti vengono registrati – orario, luogo, circostanza – dagli investigatori, di solito due o tre per ogni caso, e documentati con macchine fotografiche e telecamere. Le microspie sono vietate per legge. Ma per seguire il soggetto in automobile, possono usare dispositivi satellitari gps piazzati di nascosto sotto la carrozzeria del veicolo. È spionaggio, senza mezzi termini. Ma è perfettamente legale. Lo Statuto dei lavoratori vieta il controllo a distanza della prestazione da parte del datore di lavoro, ma ci sono un paio di sentenze della Cassazione civile (la 829 del 1992 e la 7776 del 1996) che ammettono la legittimità del controllo tramite investigatori in alcuni casi, come ad esempio l’assenteismo o l’infedeltà aziendale. Certo, ci sono dei limiti. Non si possono fare intercettazioni con apparecchi acustici, non si può violare in alcun modo la residenza privata e gli enti pubblici non possono rivolgersi agli investigatori privati. I fannulloni statali sono “salvi”.

Bastano pochi giorni per avere un risultato, perché nel 99 per cento dei casi la soffiata è vera. La relazione viene consegnata al cliente. A questo punto o il dipendente fedifrago si dimette da solo oppure viene licenziato per giusta causa. E nell’eventuale ricorso in sede civile, l’azienda, che non può utilizzare il materiale raccolto, chiama a testimoniare l’investigatore. Vale la sua parola, e anche in questo caso il lavoratore è spacciato.

Fonte Repubblica