Quello che l’operatore non sa è che la nostra lettrice è sposata con un IT manager, insomma, una persona che con l’informatica ci vive, e che, una volta sentita la storia, subito sente odore di truffa.
Come da accordi, in ogni caso, l’operatore richiama all’orario prestabilito. Il marito informatico sta per un po’ al gioco. “A questo punto – racconta la moglie – l’operatore gli ha chiesto di installare sul pc un programma che si chiama Team Viewer. Mio marito, per tutta risposta, gli risponde: ‘E se invece chiamassi la Polizia?’. Dall’altro capo del telefono, tempo un secondo, non c’era più nessuno”.
Il marito, informatico, aveva ormai la certezza che si trattasse di una truffa. Il programma che l’operatore gli voleva far installare altro non è che un software per il controllo remoto e supporto tecnico tramite Internet. Nell’arco di pochi secondi permette infatti di instaurare un collegamento ad un computer qualsiasi tramite Internet e controllarlo a distanza, come se si fosse seduti lì davanti. E ottenere dati personali quali password di conti bancari e numeri di carte di credito o altro.
Una truffa che gira dal 2011 – In base ad una statistica commissionata da Microsoft nel 2011, lo “spam telefonico” dei finti addetti al supporto tecnico Microsoft è in aumento. In genere viene offerto un servizio gratuito di controllo del grado di sicurezza del PC.
L’indagine, all’epoca, aveva coinvolto oltre 7000 utenti di sistemi operativi Microsoft tra Irlanda, Inghilterra, USA e Canada. Oltre il 16% di questi aveva ricevuto una chiamata di questo tipo. Cosa più grave, circa un quinto delle persone che avevano ricevuto la telefonata, ovvero il 3% , si era fatta abbindolare, seguendo le indicazioni che gli erano state date.
E che è arrivata anche in Svizzera – A mettere in guardia da questo tipo di truffe telefoniche ci aveva pensato a suo tempo anche la Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione MELANI: “Lo scopo delle chiamate – scrivevano in un avviso pubblicato online – è quello di convincere l’utente a eseguire delle manipolazioni sul proprio computer, in modo da scaricare codici nocivi, visitare pagine web infettate o procurare un accesso remoto sul sistema Windows. Il tutto è realizzato facendo credere che si tratti di una soluzione di Microsoft per risolvere un problema informatico. La scelta delle vittime sembra essere casuale”.
Va sottolineato che Microsoft non chiama mai spontaneamente per risolvere un problema informatico. A questo proposito si possono trovare maggiori informazioni sul blog del responsabile della sicurezza di Microsoft Svizzera: www.retohaeni.net/2011/07/microsoft-does-not-call-you/
Fonte TIO.ch