L’ultimo referendum svoltosi a giugno, a dire il vero, si era chiuso con una scarsa partecipazione: avevano votato circa 350mila utenti a fronte di 1 miliardo di iscritti. E proprio in questa occasione il Social Network aveva anticipato che avrebbe cambiato questo meccanismo. «A giugno abbiamo indicato che avremmo rivisto il processo di aggiornamento delle normative del sito alla luce della crescita della nostra comunità e della nostra azienda che è ora quotata in Borsa e deve rispondere a vari enti regolatori in tutto il mondo», spiega in un post ufficiale Elliot Schrage, Vice Presidente del settore Communications, Public Policy and Marketing di Facebook.
«Abbiamo notato che il meccanismo di voto nell’ambito del quale sono richiesti un certo numero di commenti ha portato a incentivare la quantità piuttosto che la qualità dei commenti – aggiunge -. Stiamo quindi proponendo di mettere fine al processo di voto e di sostituirlo con un sistema che ci consenta di coinvolgere maggiormente gli utenti e di ottenere commenti piu pertinenti». Il nuovo sistema che Facebook implementerà al posto del vecchio referendum dovrebbe consistere in e-mail informative inviate agli utenti, ma anche nella possibilità di partecipare a una sorta di “forum” sulla pagina “Facebook and Privacy” e di “webcast” con cui relazionarsi direttamente con Eric Egan, il responsabile privacy della piattaforma.
Contestualmente alla comunicazione sul voto, Facebook introduce alcune delle novità che saranno operative nelle prossime settimane: verrà eliminata l’opzione che permetteva di scegliere chi ci poteva inviare un messaggio, in cambio ci saranno nuovi filtri per gestire i messaggi in arrivo. Verranno poi introdotti promemoria su chi può vedere cosa, poichè è capitato a diversi utenti di provare a nascondere informazioni sul proprio Diario mentre queste restano visibili nelle Notizie, sulla Timeline di altre persone o nei risultati di ricerca. Il Social Network, infine, invita tutti gli utenti a leggere le modifiche proposte e a commentarle entro il prossimo 28 novembre. Al termine del periodo utile è previsto un evento live con il responsabile privacy di Facebook, Erin Egan, che risponderà ai commenti.
Ernesto Belisario, avvocato ed esperto di diritto della Rete, commenta così le novità introdotte dal Social Network: «Il fatto che noi iscritti non abbiamo mai tirato fuori dei soldi ci dà l’illusione che Facebook sia una democrazia. Dobbiamo invece avere la percezione che siamo su una piattaforma di un privato con cui abbiamo stipulato un contratto. Le scelte vengono orientate dal business». E’ questo il parere dell’avvocato in merito alla cancellazione da parte di Facebook della possibilità di voto degli utenti sui cambiamenti della privacy. Poi continua «È importante capire che i Social Media non vanno scambiati per democrazie, magari possono avere delle regole più o meno democratiche. Facebook è un’azienda quotata in Borsa, con servizi che nel tempo cambiano destinazione d’uso o chiudono. Capita spesso e da tempo ai fornitori del web. Non sono filantropi ma businessman».
Nel caso specifico della votazione degli utenti, osserva Belisario, Facebook «si è reso conto che il sistema non funzionava perché c’era scarsa partecipazione, di fatto non aveva un impatto pratico sulla governance». «Vedremo – aggiunge l’esperto – se davvero queste nuove forme di partecipazione che il social network ha immaginato, come i forum, daranno più spazio alla qualità dei commenti degli utenti. Se questo meccanismo di partecipazione e di investimento nella consapevolezza dell’utente funzionerà – conclude Belisario – potrebbe essere un bel caso da studiare e forse anche una lezione per governi e pubblica amministrazione. Non ha senso, cioè, un sistema plebiscitario ma conviene dare agli utenti la possibilità di fornire elementi ai decisori. Magari tra loro ci sono persone che hanno idee migliori di questi ultimi».
Fonte Ilsecoloxix