La paura sconosciuta – Questo progetto è pensato per addestrare persone adatte a combattere la guerra invisibile che già stiamo vivendo tutti i giorni. Come afferma Ed Scoudis, fondatore della Counter Hack, l’azienda che si è presa carico del progetto: “i cattivi stanno migliorando molto in fretta.” Per questo la decisione di alloggiare 15 mila persone in una città creata come difesa virtuale degli Stati Uniti. Non si tratta di pura fantascienza, ma di un argomento preso molto sul serio dalla Casa Bianca. Leon Panetta, Segretario alla Difesa, ha annunciato il mese scorso che potrebbero essere attaccate le infrastrutture americane con una rapidità e incisività tali da mettere a rischio le infrastrutture e quindi, si presume anche i sistemi di sicurezza convenzionali. Sarebbe un po’ come se l’esercito venisse improvvisamente mandato a combattere senza armi e vestiti.
Le prime incursioni – Un alto funzionario della Difesa, citato dal Wall Street Journal ha confermato le preoccupazioni del suo dipartimento, spiegando che hacker iraniani collegabili al governo di Teheran hanno già attaccato ripetutamente obiettivi americani. Da Washington hanno risposto con incursioni nel sistema informatico iraniano, rallentando i test sulle armi nucleari. In questo contesto Cyber City è solo parte della nuova strategia di attacco e difesa. Negli Stati Uniti starebbero anche lavorando al “Plan X”, che prevede la creazione di una mappa completa dei miliardi di computer collegati alla rete. Molto probabilmente anche altri governi stanno sviluppando proposte analoghe a quelle della Difesa americana. A Kochi, in India sta sorgendo una città omonima che ufficialmente è una “zona economica speciale per l’information technology”. L’importanza che i computer e internet hanno raggiunto è ormai notevole ed evidente. Chi trascurerà questi dettagli potrebbe cadere preda di una guerra molto più reale di quanto molti non vogliano ancora pensare.
Fonte Newnotizie