TROJAN – Il primo ad accogersi del programmino spia fu Dlshad Othman il quale si avvide della fastidiosa presenza lo scorso dicembre dopo che un attivista siriano gli chiese di controllare il pc avendo perso qualsiasi accesso all’email, al profilo Facebook e a quello Skype. L’uso di Dark Comet da parte del governo è giustificato dal tentativo degli attivisti di usare connessioni schermate per non far scoprire ai nemici le loro iniziative. Allora i tecnici fedeli al Presidente hanno scelto la via dei Trojan. Secondo Othman ed altri suoi compagni grazie al programmino è stato possibile per il Governo arrestare numerosi oppositori.
CONTAGIO VIA SKYPE – Inoltre Dark Comet si propaga automaticamente, generalmente attraverso Skype. Ed è quanto successo ad un attivista conosciuto con il solo nome “osama”. Cinque mesi fa l’uomo ricevette un file via Skype all’apparenza correlato con la medicina e la rivoluzione. Appena aperto il suo account iniziò a mandare l’infezione a tutti i contatti. Il trojan può assumere un’estensione in .pdf ma nel frattempo lavora indisturbato auto-installandosi. Le società produttrici di antivirus hanno iniziato a tenere d’occhio il lavoro di Leseure e le sue probabili evoluzioni.
LA GALERA NO – Il ragazzo francese, dal canto suo, ha studiato un “antidoto” anti Dark Comet e con il passare dei tempi ha sentito crescere in sé il disagio in quanto si è sentito responsabile dell’uso malvagio del programma da parte sia del governo siriano sia di hacker occasionali. Quando ha iniziato a salire la paura di essere arrestato ha deciso di “uccidere” Dark Comet. “Non volevo buttare via la mia vita per una cosa del genere”. La molla è scattata quando il 26 giugno negli Usa sono stati arrestati gli autori di un programma simile, Blackshades, anche se il diretto interessato ha smentito.
VOLEVA SOLO UNA FIRMA NEL MONDO DEGLI HACKER – Casualmente Blackshades adesso è usato nello stesso modo in cui veniva adoperato Dark Comet, mentre secondo l’esperto Kevin Mitnick la paura dell’arresto da sola non è giustificabile per interrompere lo sviluppo di un programma. “E’ finito in cattive mani, e allora? Si è trattato di un semplice incidente. Ne avvengono tanti, nella vita”. Lesueur ha guadagnato circa 2000 dollari grazie a Dark Comet. Questi soldi sono però frutto di donazioni a seguito di assistenza, visto che non ha mai messo in vendita il prodotto. Lesueur voleva solo lasciare il suo nome nel firmamento degli hacker e sicuramente c’è riuscito. Ora gli resta una sola cosa da fare, ovvero creare un altro programma che non sia tanto drastico come Dark Comet.
Fonte Giornalettismo