Non può durare per sempre – Nel 2022 continuerà ovviamente a esistere un’azienda chiamata Facebook e un sito facebook.com. E l’azienda, altrettanto naturalmente, sarà ancora strettamente controllata dall’attuale CEO. Facebook, però, sarà tutt’altra cosa rispetto a oggi. Non potrà più essere, infatti, la bacheca globale in cui tutti – più o meno – raccontano i fatti della propria vita. Dovrà essere un’azienda, e un sito, in grado di intercettare le dinamiche del mercato, cambiando pelle di volta in volta.
I tre profeti – Gli analisti statunitensi sostengono che gli esempi chiave che Facebook dovrebbe seguire nel suo percorso di maturazione ed emancipazione sono tre: Google, Yahoo! e Amazon. Tutte e tre queste aziende – non a caso, probabilmente, tra le maggiori dell’universo Internet – nel tempo hanno saputo riciclarsi, reinventarsi e riproporsi sul mercato, cambiando di volta in volta il proprio core market. Google, per esempio, è partito dalle ricerche web, ma ora punta anche al mondo “reale” con i suoi occhiali a realtà aumentata e la sua auto che si guida da sola. Amazon, invece, è passata dall’essere la più grande libreria digitale al mondo a uno store globale, con magazzini sparsi un po’ ovunque e capace di vendere dai casalinghi agli abiti, dal cibo ad oggetti di elettronica. Oltre a produrli…
Il mobile nemico n.1? – Il più grande problema che i grandi capi di Facebook hanno dovuto risolvere fino a ora è legato al mondo mobile. È inutile nasconderlo: il social network per eccellenza non è mai riuscito troppo a cogliere le dinamiche del mercato mobile. Basti pensare che l’app per iPad, per esempio, è stata rilasciata a un anno dal lancio del tablet. E se Facebook, tramite danarose acquisizioni – vedi Instagram- sta tentando di colmare il gap, c’è ancora molto lavoro da fare. Un fronte tutt’ora aperto è quello legato alle pubblicità per le versioni mobile di Facebook: la percentuale di CPM (Cost per impression ossia il costo sostenuto nelle campagne di marketing online a seconda delle visualizzazioni ottenute) resta bassa e di certo non facilità il compito di trovare nuovi clienti.
Que serà, serà – Cosa diventerà, allora, da qui a dieci anni Facebook? Sarà sicuramente il portone di ingresso principale degli utenti ai servizi internet. Già ora il social network ha una grossissima fetta di questo mercato: gran parte degli utenti di Spotify, per esempio, utilizzano le credenziali di Facebook per effettuare il log-in sul social network musicale svedese. E tra dieci anni saranno ancora di più le persone e i servizi che utilizzeranno questo sistema di autenticazione. L’azienda di Mark Zuckerberg, inoltre, riuscirà finalmente a spodestare Google dal proprio trono, diventando leader mondiale nella pubblicità online. E, finalmente, sarà capace di offrire ai suoi iscritti esperienze legate al mondo mobile differenziate a seconda delle esigenze. Passi in questa direzione sono stati già fatti – vedi Facebook Messanger, Instagram e Face.com – ma questo non è che l’inizio di un lungo cammino.
Fonte Jacktech