Microspia nel cellulare della ex. Dieci mesi all’imprenditore

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imageAveva trasformato il cellulare della sua ex fidanzata in una potentissima spia capace, in ogni momento, di rivelare dove si trovava la donna, con chi stava parlando o messaggiando e addirittura quello che stava dicendo o scrivendo. Alla fine è stato tradito da un codice apparso sul telefonino della signora. Ieri mattina l’imprenditore Mirco Biserni di 55 anni, residente a Forlì, ha patteggiato 10 mesi di reclusione per il reato di intercettazioni abusive. Gli spioni «sentimentali» sono avvertiti: cercare tracce dell’infedeltà di lui o di lei usando le nuove tecnologie può costare molto caro.

S. Matteo, telecamera nel bagno per spiare le specializzande

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telecamerainbagnoUn rumore sordo, un “pluf” sospetto appena varcata la soglia del bagno. La specializzanda della clinica Oculistica del San Matteo si è avvicinata ai sanitari per vedere meglio. Non poteva credere ai suoi occhi: nell’acqua galleggiava un oggetto quadrato, con una lucina lampeggiante. Una videocamera ancora accesa.

Qualcuno aveva piazzato una piccola telecamera nel bagno riservato ai medici specializzandi donna, al pian terreno della clinica oculistica. Ma l’aggeggio, a quanto pare fissato in modo maldestro a una parete della stanza, si è staccato. La giovane dottoressa, dopo aver superato la sorpresa e l’imbarazzo, ha avvertito la sorveglianza interna dell’ospedale.

L’apparecchio è stato prelevato e sequestrato dai responsabili della sicurezza che hanno già aperto un’indagine interna per risalire al proprietario della videocamera.

Il referendum di Facebook: vi possiamo spiare sì o no?

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FB-PrivacyIl popolo di Zuckerberg chiede agli iscritti di esprimersi su due differenti modalità per il trattamento dei dati personali. Facebook vuole le mani libere per vendere le infomrazioni per scopi pubblicitari

La democrazia scondo Facebook: si apre una settimana di votazioni per i 900 milioni di utenti, che dovranno esprimere la propria opinione su quanto sia “violabile” la propria privacy e sull’eventuale abbandono della criticatissima “timeline” (la rivoluzione concettuale di Facebook, una barra temporale dove è possibile ricostruire tutti gli snodi più o meno fondamentali della propria esistenza). Il social network, paradiso degli spioni (tanto che viene da chiedersi come facessero gli stalker prima di internet e dell’invenzione di Mark Zuckerberg), ha chiesto a tutti gli utenti di esprimere un’opinione sulle nuove regole per la privacy che intende adottare e che ha già pubblicato nelle scorse settimane.

Facebook, prove di democrazia “Votate le regole sulla privacy”

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facebook-privacy-private1NUOVE FUNZIONALITA‘ per le pagine, la timeline, gli strumenti per gli amministratori. E trasparenza su come il social network più frequentato del mondo, quasi un miliardo di utenti, utilizza i dati personali di ognuno. Argomenti delicati come le informazioni che contengono, su cui Facebook chiede che gli utenti si esprimano direttamente, attraverso una procedura di voto. Anche perché nelle regole della piattaforma c’è la possibilità di pubblicare annunci con dentro informazioni relative agli utenti anche al di fuori del social network. Una fonte di reddito, in cui gli utenti diventano sponsor senza pagare nulla ma anche senza guadagno.

Google “fa paura”: anche l’Italia chiede rimozione contenuti

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google-censuraGoogle fa paura. Il motore di ricerca più popolare al mondo intimorisce governi, aziende e leaders di mezzo mondo.

Ogni settimana Mountain View incassa migliaia di richieste di cancellazione di contenuti “scomodi” o “lesivi”.
E’ proprio la creatura di Larry Page a rivelarlo in un report  sulla trasparenza con tanto di mappa allegata. Le domande arrivano da organi di polizia, governi, privati e semplici cittadini.
Fioccano le richieste in particolare nei Paesi occidentalizzati: Usa in testa, seguono Italia, Gran Bretagna, Spagna. Sono ridotte al minimo le domande dagli Stati dove la democrazia, di per sé, non costituisce un problema.

Privacy, Twitter aggiunge la tecnologia Do Not Track

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account-twitter-profili-violatiTwitter sta catalizzando l’attenzione dei gruppi pro privacy, dopo aver adottato il supporto al’opzione Do Not Track, usata sui browser. La funzionalità permette agli utenti di richiedere che nessuna informazione sulle abitudini di navigazione venga tenuta dai siti web. Anche il commissario Usa della Federal Trade Commission (FTC), Ed Felton, applaude alla mossa del micro-blogging da 140 caratteri. L’annuncio è stato dato con un Tweet dall’azienda: “La Federal Trade Commission’s CTO, Ed Felten, just mentioned Twitter now supports Do Not Track”.

Troppa privacy su Facebook può essere un boomerang?

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tag automatico privacyIl problema della privacy su Facebook è sicuramente uno degli argomenti più caldi riguardanti il social network di Mark Zuckerberg, più volte accusato in passato di voler aprire troppo i dati personali dei suoi iscritti alla piazza pubblica del web. Un punto di vista differente dal solito ci arriva oggi da Lifehacker, che si chiede se troppa privacy su Facebook non possa essere addirittura un boomerang per le persone.

Ovviamente, il discorso riguarda soprattutto il trend di datori di lavoro che cercano i propri candidati su Facebook, sempre più in crescita: giusto o sbagliato che sia (ci aspetteremmo di vedere accadere una cosa del genere su Linkedin, piuttosto), può essere utile pensare come sfruttare comunque al meglio il social network.