Così Facebook ti spia mentre navighi

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facebook spiaSecondo Business Insider “un tracker è una richiesta che una webpage tenta di far fare al vostro browser, una richiesta che condividerà informazioni pensate per registrare, schematizzare, condividere la vostra attività online”. Un tracker di solito è “un cookie, uno Javascript, un Iframe, un web bug da 1 pixel”.

TRACKING – Attraverso queste tecnologie ogni computer e ogni navigatore online viene identificato anonimamente e la sua attività, composta da interessi e comportamenti, viene segnalata a soggetti pubblicitari che hanno tutta l’intenzione di identificare il profilo utente.

Privacy: nella casa dell’amante ogni documentazione è reato

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detectiveIl detective assoldato dal marito non ha la possibilità di spiare la moglie nell’abitazione dell’amante, anche se quest’ultimo gli abbia consentito, volontariamente, di entrare. La moglie, infatti, deve essere informata, deve cioè essere a conoscenza delle persone che si trovano in una casa altrui; nascondere la presenza di terzi è lesivo, in questo caso, della sua privacy e il detective di scuola santommasiana rischia la condanna per interferenze illecite nella vita privata.

Questo è quanto stabilisce la sentenza n. 9235/2012, emessa dalla Corte di Cassazione; nella fattispecie un marito, non proprio convinto della fedeltà della moglie, aveva foraggiato un detective privato per verificare la veridicità delle sue preoccupazioni.

Indagini su Facebook grazie agli amici

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facebook2Se pensavate che basta settare per bene le impostazioni di privacy per proteggere messaggi e contenuti postati su Facebook vi sbagliate. Un giudice federale di New York ha infatti stabilito che gli organi di polizia possono controllare il profilo degli utenti se uno degli amici da loro il permesso di farlo. La decisione diventa un precedente importante nell’era del diritto applicato ai social media. Con un ordine emesso lo scorso venerdì, il giudice distrettuale William Pauley III ha respinto l’accusa di Melvin Colon di violazione della privacy da parte degli investigatori dell’FBI, che si erano avvalsi del “permesso” di uno degli amici per prendere informazioni all’interno di un’indagine più ampia sul traffico di droga e su un caso di omicidio nel Bronx.

Spiare Vieri costa 1 milione a Inter e Telecom

Christian Vieri Inter Milan-2

Christian Vieri Inter Milan-2Non tutte le privacy hanno lo stesso valore. Per le centinaia di dipendenti di Telecom, «dossierati» uno ad uno dall’ufficio Sicurezza dell’azienda ai tempi di Marco Tronchetti Provera e del suo segugio Giuliano Tavaroli, il risarcimento è stato di poche migliaio di euro. Per Christian Vieri detto «Bobo», già centravanti dell’Inter e della Nazionale nonchè fidanzato seriale di veline e starlette, il risarcimento sancito da una sentenza del tribunale di Milano ammonta a un milione tondo tondo, più rivalutazione e interessi. Poca cosa, rispetto ai venti milioni che il vecchio bomber aveva chiesto all’Inter e a Telecom.

LAVORO: CASSAZIONE, FAR SPIARE I DIPENDENTI SI PUO’

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cassazioneRispettando dei limiti precisi i datori di lavoro possono ingaggiare un investigatore privato per spiare i propri dipendenti, sospettati di trafugare o rubare. E’ quanto stabilisce una sentenza della corte di cassazione che ha ben delineato i confini con cui un imprenditore può indagare un proprio sottoposto nel nome del legittimo sospetto e al fine di tutelare il patrimonio aziendale.

Il caso sottoposto all’esame della Suprema Corte è quello di un dipendente d’albergo siciliano con il vizietto di “prelevare” oggetti dal posto di lavoro. Il titolare si è insospettito da alcune sparizioni in cucina.

“Spiati a casa propria”: Cassazione segnala il pericolo al Garante della Privacy

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cassazione ultimo-300x213Spiati in casa propria. La Corte di Cassazione segnala il pericolo della privacy a rischio anche tra le proprie mura domestiche. Lo fa segnalando all’Autorità garante dei dati personali una sentenza in cui mette in evidenza la mancanza di norme da rispettare da parte del proprietario unico di immobili dati in affitto, o in comodato, per i quali non sia stato costituito il condominio.

Proprio per la mancanza di regole, i giudici della Cassazione hanno dato il via libera alle telecamere installate da Salvatore R. sull’abitazione della ex nuora, Maria R., assegnataria, dopo la separazione, di un appartamento in una palazzina di proprietà del suocero dove anche l’uomo abitava.

New York, privacy addio il super computer vi spia

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surveillance-camerasNon è il caso di rievocare il Grande Fratello, per la semplice ragione che il nuovo sistema per il controllo di New York, presentato mercoledì dal sindaco Bloomberg e dal capo della polizia Kelly, va ben oltre quello che il povero Orwell poteva immaginare. Migliaia di telecamere puntate sulle strade 24 ore al giorno, collegate con strumenti per la rilevazione delle radiazioni, banche dati con informazioni su tutti i cittadini, occhi digitali capaci di riconoscere le targhe delle auto e seguirle per mesi.

E in futuro, magari, anche le immagini dei droni, che stanno già passando dai campi di battaglia ai cieli delle città. In altre parole, sarà impossibile muovere un passo a New York senza essere notati e potenzialmente seguiti, se si combina qualcosa che giustifica l’attenzione delle forze dell’ordine.

Si può spiare il dipendente solo se cè il sospetto di reato

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investigazioni1l dipendente può essere fatto seguire e controllare a distanza da un investigatore privato, ma solo se c’è il sospetto che stia commettendo reati. Il poliziotto privato invece non può spingersi – o essere spinto – a verificare l’esatto adempimento delll’obbligazione lavorativa, cioè a fare l’esame (a distanza) di come il dipendente svolge le sue mansioni. Non solo. La perquisizione personale (cioè corporale) del lavoratore sospetto infedele è lecita, ma non invece quella sulla sua auto o nella sua abitazione.

Privacy Internet, le nuove regole contro i furti sul Web

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nuove-regole-privacy-internetNei giorni scorsi sono stati definitivamente approvati i punti del decreto legislativo 69/2012, che ha sostanzialmente cambiato i sistemi di protezione della privacy su Internet in Italia. In particolare i fornitori di servizi sono ora obbligati a seguire un certo procedimento per garantire all’utente il massimo della sicurezza e degli aggiornamenti possibile. Un ddl che arriva veramente a proposito, dopo i noti casi di attacchi hacker del Playstation Network, LinkedIn, Yahoo e il più recente di Dropbox.Questo ddl si concentra soprattutto sulla protezione dei dati sensibili degli utenti, obbligando di fatto gli operatori telefonici e gli Internet Provider ad agire immediatamente nel caso si dovessero accorgere che i loro server sono stati violati da qualche malintenzionato.

Facebook, la privacy è un flop

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fb-privacy-290x273Si conclude con scarsi risultati la votazione mondiale messa in atto da Facebook per conoscere il parere degli utenti sulle proposte di modifica della Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità (DDR) e della Normativa nell’utilizzo dei dati. In sostanza, il voto riguardava la modifica della policy relative alla privacy del social network.

Dei 901 milioni di utenti di Facebook, hanno preso parte al voto solo 342.632 persone, vale a dire lo 0,038 per cento degli utenti totali. Un numero “piuttosto deludente”, come è stato definito dalla portavoce del social network Jame Schopflin, e inoltre di gran lunga distante da quei 270 milioni di voti necessari per raggiungere il quorum. Non avendo tagliato tale traguardo, la creatura di Zuckerberg considererà il risultato finale del “referendum” puramente consultivo e non vincolante.