Perché il Ministero Dell’Interno non può controllare Facebook

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Perche-il-Ministero-Dell-Interno-non-puo-controllare-Facebook h partbIl Ministero dell’Interno può spiare qualunque cittadino italiano su Facebook. I dirigenti della Polizia Postale italiana, due settimane fa, si sono recati a Palo Alto in California e sono riusciti ad ottenere un permesso con il quale possono controllare profili e pagine del social network senza aspettare la rogatoria internazionale prevista in questi casi. I detective nazionali potranno in questo modo, spiare qualsiasi utente si colleghi ad internet dal territorio italiano, analizzandone post e profili per coglierlo in fragrante quando salta il selciato delle regole digitali.

La decisione sarebbe stata presa data la consapevolezza che gli organi di controllo italiani scandagliano già il web nelle loro operazioni quotidiane. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, persino i vigili urbani utilizzano internet nelle loro ricerche. Perché allora non sfruttare le potenzialità dei social network per seguire e scovare probabili criminali?

Facebook blocca i furti di dati (a partire dal numero di telefono)

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facebook-logoLogin approval: è questo il nome della procedura di sicurezza adottata da Facebook per bloccare i cosiddetti pirati di account, cioè tutti coloro che si iscrivono al social network con profili fasulli. Il meccanismo prevede che gli utenti forniscano una password, da usare una sola volta, inviata via sms al loro numero di telefono cellulare, quando si collegano al proprio account da nuovi dispositivi.

Il problema sta nel cosiddetto database di ricerca inversa, il sistema utilizzato da Facebook per memorizzare i dati, che permette di risalire alle generalità di un utente a partire dalle informazioni da lui inserite, come, appunto, il numero di telefono: in altre parole, finora era possibile inserire un numero di telefono sconosciuto e ottenere il nome del possessore.

Privacyfix, la app che svela le spie del web

Privacyfix

PrivacyfixLa rete è un posto colmo di insidie, soprattutto per i dati e le informazioni riguardanti gli internauti. Gli utenti ora possono scoprire chi li spia mentre passano da un sito all’altro e quanto guadagnano i servizi che tracciano le attività altrui sul web. Tutto questo grazie all’applicazione Privacyfix.

Con questo software, gratuito e rispettoso dei dati sensibili di chi lo scarica, gli internauti possono controllare la propria privacy su Google, Facebook e gli altri siti che tengono traccia dei movimenti e delle ricerche fatte. Il programma funziona sui browser Chrome o Firefox e, una volta installato, identifica i ‘siti spia’e le società pubblicitarie che usufruiscono delle informazioni raccolte, quantificandone anche il guadagno.

Facebook spia i messaggi privati, ecco la prova

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fb1Facebook sbircia tra i messaggi privati degli utenti: la conferma arriva direttamente da un rappresentate del social network, come dimostra la dichiarazione riportata sulle pagine del sito TheNextWeb. Prima di gridare allo scandalo o allarmare i tutori della privacy è comunque bene specificare con che modalità, con quale scopo e soprattutto come è stato scoperto.

Nei giorni scorsi ha fatto la sua comparsa in Rete un filmato (rimosso da YouTube ma ancora visibile su Vimeo) che mostra un metodo per incrementare in modo rapido il numero di “Mi piace” ottenuti da una pagina, sfruttando un bug dell’API Facebook Graph.

Facebook Stalkers: Spiare il proprio Ex su Facebook ci aiuta?

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internet-addiction-piccoloSpiare un ex-partner, attraverso l’utilizzo di Facebook, può ostacolare il processo di guarigione dopo la fine della storia d’amore.

Possiamo comunque rimanere amici”. Questa è la frase che, spesse volte, contraddistingue la fine di una storia d’amore. Numerose ricerche, tuttavia, hanno messo in luce come rimanere amici dopo la fine di una relazione affettiva può compromettere il recupero emotivo di colui che è stato lasciato.  

Cosa accade se dopo la rottura sentimentale, si continuasse a far parte della lista degli amici di Facebook del proprio ex?  Il rischio è diventare dei Facebook Stalker.

«Legale spiare i lavoratori all’ingresso»

videosorveglianza

videosorveglianza«Il trattamento dei dati personali realizzato mediante il sistema di videosorveglianza installato nel 2003 può, per effetto del presente provvedimento, essere lecitamente effettuato».

Le telecamere possono tornare in funzione, all’Agenzia delle entrate di Genova. Soprattutto è consentito piazzarle all’ingresso, permettendo che riprendano l’entrata e l’uscita d’ogni lavoratore attraverso i tornelli. L’importante è che l’occhio elettronico non punti sul dispositivo che registra il passaggio dei badge , evitando insomma che si trasformi in una sorta di video-schedatura delle assenze.

“LO STATUS CHE PROTEGGE LA PRIVACY”: ECCO L’ULTIMA BUFALA DI FACEBOOK

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20120917 facebookSi è diffuso su Facebook prima negli StatiUniti, per poi arrivare in Europa e dunque in Italia: stiamo parlando di uno status virale che sta invadendo le home page di milioni di utenti. Lo status in questione parla di privacy, cita una legge statunitense e altro non è che la traduzione italiana di una bufala, peraltro piuttosto curiosa e divertente, che gira oltre oceano già daqualchemese.

Facebook e privacy. 11 consigli per proteggere il vostro account

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prifbFacebook e privacy rappresentano, spesso, un paradigma assai complicato da equilibrare specialmente per gli utenti meno esperti che s’iscrivono al popolare social network fondato da Mark Zuckerberg, nel 2004, e che conta attualmente 23 milioni d’utenti in Italia, la maggior parte dei quali di sesso maschile e di età compresa tra i 25 e i 34 anni.

Per risolvere i più comuni problemi di sicurezza, la seguitissima pagina fan della polizia postale –  www.facebook.com/fans.poliziapostale?ref=ts – (che non è gestita dalla polizia postale ma da semplici sostenitori) ha stilato un vademecum con 11 consigli che vi proponiamo.

L’ultima trovata di Facebook: mappare le amicizie tra Paesi

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fbA Facebook manca la fisicità. Una buona percentuale degli oltre mezzo miliardo di «amici» virtuali si stanno defilando, l’abbraccio comincia a fare più acqua che tendenza. Il gran fugone dei predatori della privacy perduta – merce da mercatino vintage – è dietro l’angolo. E allora Facebook corre ai ripari con la mappa delle connessioni, il vademecum sulle (presunte) amicizie mondiali. Il risultato è interessante, oltre che esteticamente attraente. Secondo il social network, la Mapping the World’s Friendships potrebbe essere un affidabile indicatore dei legami dovuti ai flussi migratori. Nel social-mappamondo ci sono tutti, anche se Africa e nord Asia sono praticamente scoperte.

Spiati mentre navighiamo, anche su Facebook

Come-spiare-le-conversazioni-su-Facebook

Come-spiare-le-conversazioni-su-Facebook“Un tracker è una richiesta che una webpage tenta di far fare al vostro browser, una richiesta che condividerà informazioni pensate per registrare, schematizzare, condividere la vostra attività online”. Un tracker di solito è “un cookie, uno Javascript, un Iframe, un web bug da 1 pixel”. Questo secondo Business Insider, è un tracker e il suo sistema di lavoro. Con queste tecnologie ogni computer e quindi ogni navigatore online viene identificato anonimamente e la sua attività, composta da interessi e comportamenti, viene segnalata a soggetti pubblicitari che hanno tutta l’intenzione di identificare il profilo utente.