O, almeno, che dovrebbe occuparsene perché i rumors captati da Popoff/Globalist sembrano alludere a tutt’altro. Sarebbe andata così: a Palazzo Chigi sarebbe giunta una soffiata da un “corvo” interno a Forte Braschi, la sede dei servizi militari ex Sismi, e qualcuno ha avuto l’incarico di fare luce.Dunque, pare che, per mettere “in protezione” un’amica, convivente di un capo struttura, siano stati rimossi vari dirigenti tra cui un colonnello – che da Padova è stato spostato prima a Roma e poi dirottato a Milano – e un dirigente da Milano a Roma e da Roma a Fiumicino. Per assecondare uno stile in voga si potrebbe titolare “Amantopoli a Forte Braschi” sulla scia di quella sorta di Parentopoli che ha riguardato la medesima struttura alla fine dello scorso anno (si veda un articolo di Liberazione del 17 dicembre 2011, “Zerozerosette, licenza di spendere”).
La donna in questione, invece, da dipendente del capo struttura si ritroverebbe ora in un ufficio sovraordinato al capostruttura stesso. La normativa al riguardo prevede che moglie e marito, padre o figli, non possano operare nello stesso ufficio.
Il motivo reale del trasferimento dell’amica potrebbe essere che, nel nuovo ufficio, la donna, funzionaria di polizia, gestisce i fondi delle operazioni che annualmente, con l’escamotage del cambio della denominazione delle operazioni stesse, ottengono ogni anno nuovi fondi e fruttano nuove promozioni.
Da dove nascono queste voci? Sicuramente da dentro. Troppi dettagli, troppe informazioni. Tant’è che sono stati disposti accertamenti dall’interno degli 007. Insomma un corvo. Un corvo dell’ Aise, dove non mancano guerre interne e dove, nei vari armadi, non mancano scheletri. Dove ci sarebbero state in un recente passato assunzioni clientelari e missioni per andare a San Siro o in Veneto a fare provviste di vino, dove le “spese confidenziali” si gonfierebbero ancora mentre il resto del Paese è alle prese con l’austerity.
Corvi o giustizieri? Verità o maldicenze? E se fosse come la guerra tra Battistoni e Fiorito che ha dato il via allo scandalo dei fondi della Regione Lazio?
Fonte Globalist