In altri casi il lavoro dei Telebani e’ piu’ complesso e sofisticato e permette loro di risalire a vecchi amici o compagni di scuola dei soldati, spacciarsi per loro su Facebbok, e ottenere cosi’ informazioni preziose sulla loro missione. Lo studio, diffuso dal sito ‘Mashable’, mostra inoltre come il pericolo possa venire anche da profili autentici di amici o parenti, a cui i soldati inviano informazioni che poi vengono intercettate dai militanti.
Lo studio australiano si basa anche sui risultati di un sondaggio condotto tra 1.577 persone, da cui emerge che il 58% degli utenti dei social network non e’ consapevole dei rischi legati al loro uso e non ha ricevuto alcuna formazione specifica in merito. Un problema di cui il ministero della Difesa di Canberra e’ consapevole, tanto che ha cominciato a elaborare una guida ai social network destinata ai suoi militari.
Fonte Liberoquotidiano