La DARPA organizza varie competizioni scientifiche, ma in questo caso l’approccio è particolarmente aggressivo: l’Agenzia esaminerà i progetti presentati da chiunque sia maggiorenne e cittadino americano, a priori non è obbligatorio avere qualifiche particolari nel campo della ricerca.
Da qui alla fine del mese la DARPA esaminerà le proposte in arrivo, che devono essere al massimo di tre pagine. Giunti a cento proposte accettabili (quelle inutili o insensate non saranno tenute in conto, ovviamente) l’Agenzia selezionerà le otto più rivoluzionarie: è specificato chiaramente che “non saranno scelti approcci tradizionali o incrementali”.
I team che hanno proposto i progetti selezionati riceveranno 10 mila dollari per acquistare la loro attrezzatura e per le spese, si trasferiranno stabilmente nel campus della George Mason University di Arlington e ogni giorno si sposteranno in un centro di ricerca della DARPA che si trova nelle vicinanze, dove avranno a disposizione materiale grezzo su cui lavorare: filmati ripresi da telecamere fisse in ambienti urbani e non, riprese LIDAR (un sistema simile al radar ma che utilizza impulsi laser) ad alta risoluzione di zone urbane e di montagna, filmati ripresi da droni, immagini e video definiti amatoriali (testuale: “come quelli che potrebbero essere ripresi dal cellulare di un nemico“).
In questo modo i team di ricerca porteranno avanti il loro progetto per un mese, se necessario con anche la consulenza di esperti esterni. Al termine delle quattro settimane dovranno mostrare un abbozzo del software a cui tendono e le sue funzioni principali. L’idea della DARPA Innovation House è proprio che piccoli team di ricerca molto focalizzati e sottoposti a scadenze ravvicinate riescano a essere davvero innovativi e quindi a portare risultati interessanti velocemente.
Completando questa dimostrazione i team riceveranno altri 20 mila dollari, ma solo quelli che avranno dimostrato progressi sufficienti andranno avanti e parteciperanno ad altre quattro settimane di ricerca, la cosiddetta “Fase Due”. Al termine della Fase Due dovranno presentare un prototipo funzionante del loro software, guadagnando così altri 20 mila dollari.
Tutti i team di ricerca dovranno cedere il codice sorgente delle applicazioni che avranno abbozzato o sviluppato. La DARPA manterrà tutti i diritti per l’uso governativo dei software, ma agli sviluppatori resteranno gli altri diritti commerciali e di proprietà intellettuale.
Fonte Tomshw