E uno si rivelò davvero tale. Una delle commesse del negozio disse di poter identificare il rapinatore e di ricordarsene il nome, in quanto residente poco lontano da lei. Si affidò quindi a Facebook e spuntò, dal social network, una fotografia in cui venne riconosciuto il rapinatore. Le indagini della Mobile fecero il resto. Venne infatti confrontata la fotografia del permesso di soggiorno con quella del social network. E la somiglianza si rivelò davvero forte. Ora quindi U.A.V., 20 anni, moldavo è denunciato in stato di libertà. La mobile sta inoltre indagando per verificare il suo possibile coinvolgimento in altre rapine.
In passato grazie a Facebook si è arrivati all’arresto di pericolosi latitanti.
IN QUESTO caso non stiamo parlando di un criminale efferato. Ma si tratta pur sempre di una persona che, secondo l’accusa è entrata armata di un coltello da cucina in un negozio, per una razzia che, comunque è andata a buon fine.
E’ altrettanto evidente che Facebook ha rappresentato solo uno degli elementi che poi si sono rivelati utili alla Mobile a riconoscere ed indagare il moldavo. Altrettanto determinante si è rivelata la capacità della commessa di ricordare il nome del rapinatore, elemento fondamentale per la successiva ricerca sul social network.
In quanto al colpo, si tratta dell’ennesima attenzione, da parte di malviventi nei confronti di negozi in cui non bisogna fare i conti con sistemi di sicurezza a livello di quelli delle banche o di realtà più collaudate nella protezione dalla criminalità.
Fonte Bresciaoggi