Ci sono ancora molte incertezze sull’effettiva realizzazione di tali farmaci, ma una scolta tale potrebbe significare la creazione di nuovi trattamenti per tumori rari, finora trascurati e praticamente senza cura, così come quelli comuni.
Le aziende famaceutiche si chiamano Merck, Roche e Sanofi e fanno a gara per sviluppare la loro propria versione del nuovo farmaco, sperando di ripristinare un meccanismo che rende le cellule tumorali gravemente danneggiate, portandole all’autodistruzione. Si stima che il farmaco potrebbe essere efficace contro il 50% di tutti i tumori esistenti.
Nessuna azienda farmaceutica ha mai condotto studi clinici di un farmaco in pazienti affetti da così tanti tipi diversi di cancro, hanno detto i ricercatori e le autorità di regolamentazione federali.
“Questo è solo un assaggio del futuro delle cure contro il cancro”, ha detto il dottor Otis Brawley Webb, il primo ufficiale medico e scientifico della American Cancer Society. “Mi aspetto che l’organo da cui il cancro si è sviluppato sarà meno importante in futuro rispetto al bersaglio molecolare, che diventerà quindi il target più importante.”
La proteina che verrà colpita si chiama p53 e il dottor Gary Gilliland dell’azienda farmaceutica Merck ha detto che le cellule tumorali disabilitano la funzione della proteina. Il sogno dei ricercatori in campo oncologico è quella di rianimare la p53 nelle cellule tumorali in modo che smettano di funzionare, morendo come normali cellule.
Ma non tutti sono così entusiasti della nuova classe di farmaci. Se Le autorità sanitarie negli Stati Uniti e in Europa sono infatti preoccupate dei nuovi farmaci basati sulla proteina p53, in quanto essendo un target presente in tutte le cellule del corpo, la somministrazione dei farmaci potrebbe avere effetti inaspettati.
“I farmaci di questo tipo non sono mai stati somministrati ad un essere umano,” ha detto il dott. Gwen Nichols della Roche. Gli studi hanno esaminato finora solo la sicurezza, ma ha detto Nichols, e ci sarebbero segnali incoraggianti sulla loro tollerabilità. Inoltre, basandosi sulle biopsie e sulle scansioni, le cellule tumorali sembrano effettivamente morire.
Se questi primi test avranno successo, saranno seguiti da studi clinici per tutti i tipi di cancro.
Fonte Gaianews