Un lungo viaggio iniziato in Sud America – dove forse si sono creati un «passato» – poi concluso in territorio tedesco. A chi chiedeva qualcosa raccontavano di essere degli austriaci cresciuti in Argentina. Era la copertura perfetta costruita dall’intelligence russa che ha permesso a Andrea e Heidrun di agire dietro le linee per un lungo periodo. I due 007 facevano da «pilone» per un network molto ampio. Avevano contatti in Germania ed erano riusciti a reclutare alcune «talpe» anche in Olanda. Tra questi Raymond Poeteray, già vice console ad Hong Kong. Ma non solo.
È probabile che fossero legati ai «colleghi» scoperti nel 2010 in Usa, il gruppo del quale faceva parte Anna Chapman, meglio conosciuta come «la rossa». Durante le indagini è emerso che Andrea e la moglie usavano diversi sistemi per comunicare con il comando. Oltre alla radio si servivano di Youtube dove postavano dei video che nascondevano messaggi in codice. Si trattava di clip che parlavano di auto di lusso o del Barcellona di Leo Messi. Un sistema che ha funzionato per molto tempo, mandando verso Mosca dati «sensibili»: progetti di nuove armi, dossier politici, documentazione sulle forze della Nato. Insomma un grande lavoro al servizio dell’SVR che garantiva loro, ogni anno, uno stipendio di 100 mila euro. Somma alla quale andavano aggiunti i compensi per gli informatori. La loro attività è stata smascherata grazie ad una soffiata di Alexander Poteyev. Ufficiale dei servizi russi, è stato reclutato dalla Cia negli anni ’90 ed è scappato in Usa nel 2010. Una fuga accompagnata dalle rivelazioni su un buon numero di agenti infiltrati dall’SVR, da Anna Chapman alla coppia in Germania.
Fonte Corriere.it